L’intelligenza del corpo
Scritto da Dario Urzi il 08 dic., 2009, su GOOD LIFE LAB
Il nostro corpo possiede una straordinaria sensibilità, molto più ricca ed estesa di quanto possiamo immaginare, che ci permette di percepire in ogni istante un’infinità di cose. Ma la nostra mente, sempre intenta a pensare, ad interpretare, a giudicare, a cercare spiegazioni, a fare bilanci e previsioni, non è disponibile ad accogliere ed ascoltare questa straordinaria varietà di sensazioni, di informazioni, di variazioni e sfumature.
Quando la nostra mente è affollata di pensieri, tutta intenta a percepire se stessa e null’altro che se stessa, viene meno lo spazio all’ascolto del corpo, lo spazio all’ascolto con il corpo.
L’intensità dei nostri pensieri è spesso così elevata che è impossibile ascoltare veramente, in silenzio e senza aspettative, con la pienezza dei nostri sensi, nella pienezza del nostro essere. Leggo dalle intense pagine del libro “Essere nel presente” di Marina Borruso: “L’intelligenza del corpo… Ne faccio esperienza quando cammino nel bosco e d’improvviso mi accorgo che il terreno diventa sdrucciolevole e insicuro sotto il mio piede, e osservando meglio mi accorgo che c’è una tensione che è venuta da un pensiero, e che è stato questo che ha reso il mio passo insicuro. Se esco dal mentale e vivo la sensazione allora ritrovo la libertà del mio corpo, sento i piedi aderire facilmente al suolo, ritrovare la sicurezza del passo”.
marzo 10th, 2010 on 10:53
ciao Dario
quanto è vero,
Se la mente è libera il corpo esprime tutte le sue potenzialità e tutto diventà più facile…
ciao
Adriano
marzo 10th, 2010 on 23:49
Ciao Adriano, mi fa piacere leggere questo tuo commento che, come ben sai, condivido pienamente.
Se ti può interessare faremo prossimamente, penso verso la metà di maggio, una giornata di lavoro di gruppo in un bellissimo posto vicino a Cornuda.
A giorni scriverò sul Blog una breve presentazione. I temi saranno quelli che esploriamo nelle serate di Oltre il giardino, di cui puoi leggere quanto già pubblicato in queste pagine.
A presto, un caro saluto, Dario.