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Prima del parto, nel ventre di nostra madre
Scritto da Dario Urzi il 15 nov, 2009, su Senza categoria
“Il parto e tutto ciò che accade in quei mesi che precedono la nascita, segna il cammino che percorreremo nella nostra vita. Ogni avvenimento, ogni comportamento dei nostri genitori e delle persone vicine ha un senso che comprenderemo solamente quando la nostra consapevolezza si risveglierà. La percezione di chi siamo e di che cosa possiamo aspettarci dal mondo nel quale stiamo entrando si registra mentre stiamo vivendo quelle esperienze. Sono percezioni, quelle esperienze vissute, che non possiamo certo ancora chiamare idee, sono un profondo sentire che verrà poi tradotto e fissato in idee ed emozioni. L’ego, l’idea di chi siamo, comincia proprio a originarsi da quelle primissime esperienze”. (da “Essere nel Presente” di Marina Borruso)
Ma qualcosa mi permetto di aggiungere a queste vive, potenti e illuminanti parole di Marina Borruso.
Noi tutti pensiamo che il nostro nome e il nostro cognome, Dario Urzi, il vostro nome come il mio, ci siano stati dati nel giorno in cui siamo nati. Ma il nostro nome e il nostro cognome, un’identità e una storia a cui appartenere, esistevano già, ben prima della nostra nascita.
Decidi, liberati dalle zavorre e agisci
Scritto da admin il 29 set, 2009, su GOOD LIFE LAB
«Se non puoi, allora devi!» (Anthony Robbins)
Ognuno di noi nella propria vita ha qualcosa che vorrebbe migliorare, cambiare o modificare.
Prendiamo ad esempio il desiderio di dimagrire. Perché alcune persone, tutte le volte che si mettono a dieta non riescono nel loro intento? Partono sempre armati delle migliori intenzioni, si impegnano al massimo, eppure dopo qualche tempo, che sia solo qualche giorno o qualche settimana, ricadono nei vecchi schemi comportamentali e si lasciano andare alla propria golosità.
L’errore sta nel metodo. Non possiamo pretendere di cambiare una nostra credenza agendo a livello dei comportamenti, dunque al livello più esterno. E’ piuttosto difficile smettere di mangiare la cioccolata, se non avremo prima modificato la nostra convinzione che i dolci siano una delizia e che mangiarli migliori il nostro stato d’animo.